DONNE CHE AMANO TROPPOdi Robin Norwood |
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DIPENDENZA AFFETTIVA |
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Dipendenze affettivePerché soffriamo per amore?"Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo. Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo. Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza o li consideriamo conseguenze di una infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo. Quando leggiamo un saggio divulgativo di psicoanalisi e sottolineiamo tutti i passaggi che potrebbero aiutare lui, stiamo amando troppo. Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuose lui vorrà cambiare per amor nostro, stiamo amando troppo.
Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza,stiamo decisamente amando troppo.
A dispetto di tutta la sofferenza e l'insoddisfazione che comporta, amare troppo è una esperienza tanto comune per molte donne che quasi siamo convinte che una relazione intima debba essere fatta così."
"Quasi tutte abbiamo amato troppo almeno una volta e per molte di noi questo è stato un tema ricorrente di tutta la vita. Alcune si sono lasciate ossessionare tanto dal pensiero del loro partner e della loro relazione, da riuscire appena a sopravvivere. Se mai vi è capitato di essere ossessionate da un uomo, forse vi è venuto il sospetto che alla radice della vostra ossessione non ci fosse l'amore ma la paura; noi che amiamo in modo ossessivo siamo piene di paura: paura di restare sole, paura di non essere degne di amore e di considerazione, paura di essere ignorate o abbandonate o annichilite. Offriamo il nostro amore con la speranza assurda che l'uomo della nostra ossessione ci proteggerà dalle nostre paure ; invece le paure e le ossessioni si approfondiscono, finché offrire amore con la speranza di essere ricambiate diventa la costante di tutta la nostra vita. E poiché la nostra strategia non funziona, riproviamo, amiamo ancora di più. Amiamo troppo. Non intendo affermare con ciò che solo le donne amano troppo: ci sono uomini che coltivano questa ossessione con lo stesso fervore di una qualsiasi donna ed i loro comportamenti e sentimenti derivano dallo stesso tipo di esperienze infantili e hanno le stesse dinamiche. Tuttavia, gli uomini che hanno avuto un'infanzia infelice in genere non sviluppano questo tipo di dedizione. Grazie a fattori sia culturali sia biologici, di solito cercano di proteggersi e di alleviare le loro pene ponendosi delle mete che sono più esterne che interne,più impersonali che personali. Tendono ad appassionarsi al lavoro, agli sport o a qualche hobby; mentre le donne, spinte da altre forze che agiscono su di loro, tendono a risolvere i problemi in una relazione che le ossessiona, forse proprio con un uomo altrettanto disturbato e distante." Compralo su Il Giardino dei Libri
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Guarire coi perchè di Robin Norwood Perché soffriamo per amore? Rapporti umani e destino. "I nostri rapporti più significativi esistono per motivi ben diversi da quel che crediamo sia personalmente, come individui, sia collet-tivamente, come società. Il loro vero scopo non è renderci felici nè soddisfare le nostre esigenze nè scavarci una nicchia nella società nè farci sentire sicuri... bensì farci progredire verso la luce. La semplice realtà è che insieme alle persone a cui siamo legati da un vincolo di sangue, dal matrimonio o da una forte affinità, noi abbiamo intrapreso un cammino disseminato di pericoli e ostacoli che hanno lo scopo di portarci da un punto dell'evoluzione all'altro. Anzi, quando cerchiamo di capire la natura, spesso tormentata dei nostri rapporti umani, faremmo bene a rammentare a noi stessi che nell'Universo esiste una efficienza perfetta e implacabile il cui scopo è l'evoluzione della coscienza. E ciò che alimenta questa evoluzione è sempre, invariabilmente, il desiderio. Alla radice della creazione stessa vi è il desiderio della Vita di manifestarsi nella Forma. Questa è la volontà di essere. E implicito in ogni forma di vita, dalla più umile alla più evoluta, vi è il desiderio, o volontà-di-divenire.
Ma divenire cosa? Una espressione più grande, più piena, più completa, più pura e perfetta - nella materia fisica - della Forma che sta dietro la Creazione. Questa volontà-di-divenire esiste in ogni luogo, dall'infimo atomo all'insieme dell'Universo fisico e dalle sfere più sublimi dell'esistente giù fino a questo denso piano fisico su cui vive l'umanità, sebbene a volte la nostra prospettiva necessariamente limitata sembri negarlo, noi esseri umani siamo incessantemente sospinti, insieme con il resto del Creato, verso quel Divenire. L'anima che ci spinge lungo il Cammino è spinta a sua volta dal desiderio-di-divenire più prossima a Dio. Noi, come personalità, agevoliamo questo scopo con il nostro desiderio naturale di perseguire il piacere ed evitare il dolore. Per quelli di noi i cui bisogni fondamentali di cibo, alloggio e sicurezza sono soddisfatti in modo relativamente semplice, sono principalmente i rapporti umani a fornire sia la carota sia il bastone che li spingono continuamente avanti. Così il bambino difficile, il teenager ribelle, il genitore deludente o quello freddo che ci respinge o quello bisognoso e soffocante, l'amico che ci tradisce, il capo che ci sfrutta, lo sposo che ci delude o ci critica, che ci abbandona o che muore... tutte queste persone ci tirano, ci spingono e ci spronano lungo il cammino che condividiamo con loro, il cammino verso il Risveglio.
Risveglio da che cosa? Dalle illusioni che ancora nutriamo sul conto di noi stessi, del mondo e del nostro posto nel mondo; dai difetti caratteriali che non abbiamo ancora riconosciuto o superato; e via via che procediamo lungo la spirale del Cammino, risveglio graduale da ciascuno dei nostri desideri egoistici ...." di Robin Norwood Compralo su Il Giardino dei Libri
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