LA VERITA' CHE CURAUNA FARMACIA PEL L'ANIMAOSHO |
Gestire gli stati d'animo Acquisire padronanza del mondo emotivo Tratto dal libro: La verità che cura. Una farmacia per l'anima di Osho
La diagnosi
L'infelicità può darti molte cose che la felicità
non può darti. Di fatto, la felicità ti sottrae molte cose; ti
porta via tutto ciò che hai sempre avuto e tutto ciò che sei
sempre stato: la felicità ti distrugge! Se sei infelice, esisti. Se sei felice, non esisti. Nell'infelicità sei cristallizzato; nella felicità ti dissolvi. Se lo comprenderai, le cose ti saranno lampanti. L'infelicità di rende speciale. La felicità è un fenomeno universale, non ha nulla di speciale. Gli alberi sono felici, gli animali e gli uccelli sono felici; l'intera esistenza è felice, l'unica eccezione è l'uomo.
Quando è infelice, l'uomo diventa davvero
speciale, davvero straordinario.
Come osi essere felice, mentre noi tutti siamo
immersi in tanta infelicità?".
Albert Einstein diceva che in passato gli
scienziati credevano all'esistenza di due realtà: lo spazio e il
tempo. Anche questo esiste: io lo chiamo "il testimone".
In presenza di queste tre realtà, acquisite
l'intera trinità. Avete il concetto completo della trimurti, i
tre volti di Dio.
L'infelicità è incisa a lettere maiuscole sulle
loro facce e nei loro occhi. Poiché sono infelici, sono contrari
a qualsiasi gioia. Digiunare è difficile solo nei primi giorni, nella prima settimana; la seconda settimana diventa facile e dalla terza settimana diventa difficile nutrirsi. La quarta settimana, hai dimenticato completamente il cibo. Il tuo corpo gode nel nutrirsi di se stesso; trova che è meno pesante, perché ovviamente non ha più il problema della digestione. E tutta l'energia che usi normalmente per la digestione è libera di fluire nella testa. Riesci a pensare meglio e a concentrarti meglio, puoi dimenticare il corpo e i suoi bisogni. Ma quelle cose hanno creato semplicemente esseri umani infelici e una società infelice. Scruta nella tua infelicità e vi troverai certamente alcune cose fondamentali; tra queste: essa ti avvolge in una aureola di rispetto. La gente prova più amicizie e più simpatia per te. Se sei infelice, hai più amici. Queste è un mondo davvero strano, ha qualcosa di fondamentalmente sbagliato. Non dovrebbe essere così: la persona felice dovrebbe avere più amici; ma prova a diventare felice e coloro che ti circondano ti invidieranno, non saranno più tuoi amici. Si sentiranno imbrogliarti: tu hai qualcosa che essi non riescono ad avere. Perché sei felice? Perciò, nei secoli, abbiamo imparato il sottile meccanismo di reprimere la felicità ed esprimere l'infelicità. Questa è diventata la nostra seconda natura. Devi abbandonare totalmente questo meccanismo. Devi imparare ad essere felice e devi imparare a rispettare le persone felici e a prestare più attenzione a queste persone, ricordalo. Questo renderà un grande servizio all'umanità. Non dimostrare troppa simpatia alle persone infelici; se qualcuno è infelice, aiutalo, ma non simpatizzare con lui. Non dargli l'impressione che l'infelicità sia qualcosa di meritorio. Fa in modo che comprende bene che lo stai aiutando, tuttavia devi comunicargli qualcosa di essenziale: "Non ti aiuto perché rispetto la tua infelicità, ti aiuto solo perché sei infelice". Di fatto, stai solo tentando di tirar fuori quella persona dalla sua infelicità, perché l'infelicità è qualcosa di abnorme, di mostruoso. Fa' in modo che anche l'altro senta che l'infelicità è brutta, che sentirsi infelice non significa essere virtuosi; deve capire questo: "Non stai rendendo un grande servizio all'umanità!". Sii felice, rispetta la felicità e aiuta la gente a comprendere che la felicità è lo scopo della vita: “satchcitanand”. I mistici orientali hanno detto che Dio ha tre qualità. Egli è sat: la verità, l'essere. Egli è chit: la consapevolezza. E l'ultima qualità, la vetta più alta è anand: la beatitudine. Dovunque ci sia beatitudine, la c'è Dio. Ogni volta che incontri una persona beata, rispettala: è santa. In qualsiasi luogo senti la presenza di beatitudine, pensa che quello è un luogo sacro. I rimedi Sganciati dalla routine della mente Ti senti triste? Danza, oppure mettiti sotto la doccia e osserva la tristezza che lascia via via il tuo corpo, man mano che il suo calore se ne va. Con l'acqua che scende su di te, percepisci la tristezza che viene lavata via, nello stesso modo in cui vengono rimossi sudore e polvere dal corpo. Osserva ciò che accade. Cerca di mettere la mente in una situazione tale per cui non può funzionare nella vecchia maniera. Qualsiasi cosa andrà bene. In realtà, tutte le tecniche di meditazione che sono state sviluppate nei secoli non sono altro che stratagemmi con cui cercare di distrarre la mente dai suoi vecchi schemi. Per esempio, se ti senti avvampare di collera, fa semplicemente alcuni respiri profondi: inspira a fondo ed espira a fondo, per due minuti, poi osserva dove è finita la tua collera. Con quei respiri hai confuso la mente, non riesce a collegare le due cose: "Da quando" -si interroga la mente - "qualcuno fa respiri profondi, quando la collera lo avvampa? Cosa sta succedendo?". Ebbene, fa qualsiasi cosa, ma non ripetere mai; questo l'importante. Altrimenti, se ti fai una doccia ogni volta che ti senti triste, la mente assumerà quell'abitudine. Dopo due o tre volte, la mente imparerà: "Benissimo. Ti senti triste, ed è per questo che ti fai una doccia". A quel punto, farti una doccia diventerà parte integrante della tua tristezza. No, non ripetere mai la stessa azione, non riusare mai lo stesso stratagemma! Ogni volta, continua a confondere la mente: sii innovativo, sii creativo, usa la tua immaginazione. Il tuo partner ti dice qualcosa e tu ti arrabbi. Il tuo istinto è sempre stato di picchiarlo o di tirargli addosso qualcosa; questa volta, cambia: va ad abbracciarlo! Dagli un bel bacio e lascia anche lui perplesso! La tua mente sarà perplessa e lo sarà anche il tuo partner. All'improvviso le cose non sono più come dovrebbero essere. In questo modo vedrai che la mente è un meccanismo; e vedrai in che modo, con qualcosa di nuovo, si ritrova semplicemente persa; non riesce a cooperare con qualcosa di nuovo. Apri la finestra del tuo essere, e lascia entrare una nuova brezza.
Tratto dal libro: Una farmacia per l'anima" di Osho Compralo su Il Giardino dei Libri
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