TERREMOTI E MAREMOTI

 

“I terremoti non sono solo dei fenomeni di natura meccanica; il loro obbiettivo è anche di risvegliare l’intelletto e il cuore degli uomini, così che essi possano liberarsi dagli errori e dalle loro follie e perché comprendano che non esistono solo loro nell’universo.”  Peter Deunov (1864-1944)

 

 

Dinamiche geologiche e terremoti in Italia

di Marisa Grande

I precari equilibri geologici dell'Italia dipendono dalle interazioni dinamiche tra la placca europea e la placca africana,

che continuano a collidere sin dalle ere geologiche remote, durante le quali hanno dato il via all'orogenesi delle catene montuose

delle Alpi e degli Appennini.
Dal modello elaborato per studiare il comportamento cinematico delle due placche continentali risulta che quella africana si muove in modo frontale, con un lieve orientamento in direzione nord-est, verso quella euroasiatica, che le oppone resistenza da nord-ovest.
Il fronte di separazione interessa longitudinalmente tutto il territorio italico, poiché la placca europea occupa il versante ovest dello stivale e la microzolla adriatica, già propaggine della placca africana,

il versante est, la Pianura padana e le Prealpi.

 

Il Punto del Caos Ervin Lazlo

Il Punto del Caos
Guerre, catastrofi naturali, sistemi sociali in difficoltà:
che cosa fare prima che sia troppo tardi?

di Ervin Laszlo

Catastrofi Naturali Sabrina Mugnos

Catastrofi Naturali
La natura sta davvero minacciando l’umanità?
di Sabrina Mugnos

 

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Placca Europea

Placca Africana

placca europea placca africana

mappa sismica italia

 

Mappa Sismica dell'Italia

La placca europea spinge verso est le zolle tettoniche minori che le appartengono, quali l'iberica e la tirrenica, a causa della spinta che riceve sul suo versante occidentale dall'espansione della dorsale atlantica, che nel suo moto estensivo comprime le placche oceaniche adiacenti, generando terremoti a catena nel mondo.
La placca africana, interessata dalla spinta impressa dal tratto meridionale della stessa dorsale atlantica, mette in moto anche la zolla ionico-adriatica, che corrisponde ad una sua remota propaggine staccatasi dalla placca-madre sette milioni di anni fa.
Nella sua estensione verso nord-ovest la zolla adriatica comprime la catena degli Appennini situata ad ovest, la catena delle Alpi Dinariche ad est sul versante orientale dell'Adriatico e, comprendendo tutta la Pianura padana, spinge verso nord l'arco della catena delle Alpi orientali e centrali.
Raggiunte la Alpi occidentali, con un movimento che si svolge intorno ad un polo situato nel bacino ligure occidentale, ripiega in direzione sud. Tale rotazione antioraria della zolla adriatica è attiva da due milioni di anni ed è dovuta alla resistenza opposta al suo moto dalla più stabile area continentale europea, che la spinge da nord-ovest. In tal modo l'adriatica finisce per esercitare anch'essa una spinta verso sud-est, agendo proprio nella direzione opposta a quella della placca africana, da cui prende comunque origine il suo moto e imprimendo anche all'Italia il suo moto di rotazione antiorario.
La zolla tirrenica, sottoposta alle sollecitazioni provenienti da tutte le direzioni, ammortizza le spinte maggiori attraverso il vulcanismo sottomarino e di superficie che interessa il Tirreno meridionale e che rappresenta la valvola di sfogo dell'energia termica ed elettromagnetica concentrate su di essa.
I vulcani che si aprono in superficie sono collocati sul bordo del territorio italico meridionale, dislocati in un arco di terre emerse che comprende la Sicilia, la Calabria e la Campania. Insieme ai vulcani marini Ustica e Vavilov, quelli continentali formano un sistema ad anello di fuoco in espansione, il cui centro risiede nel vulcano sottomarino Marsili.
Il Marsili, con le sue dimensioni di chilometri 70 x 40, corrisponde ad una dorsale che fa assumere al Tirreno le caratteristiche di un oceano. Con il suo orientamento da sud-ovest verso nord-est, il lungo vulcano indica direzione ed entità di scorrimento del Tirreno meridionale, che si espande in misura maggiore rispetto al Tirreno settentrionale.
La Sicilia, la Calabria, la Campania, appartenenti alla placca europea e disposte ad arco intorno al bacino tirrenico, sono anche aree sismiche già colpite da terremoti di elevata magnitudo, come quelli di Nicastro nel 1636, di Messina nel 1908 e dell'Irpinia nel 1980.
L'Italia centrale rappresenta invece un fronte roccioso alquanto stabile, che oppone resistenza alle spinte e controspinte delle placche grandi e piccole, fino a quando, però, l'accumulo di energia sismica non è tale da provocare le aperture di nuove faglie o da prolungare quelle preesistenti, come la faglia di Paganica, responsabile del terremoto che ha colpito L'Aquila nel 2009.
Il confine tra le due zolle europea e adriatica passa a nord della Pianura Padana, area appartenente alla zolla adriatica e composta dai sedimenti del remoto fondale dell'Oceano Tetide e da quelli alluvionali del Po e dei suoi affluenti. Tale lineamento tettonico, detto Linea Periadriatica, si estende per 1000 chilometri e presenta un sistema di faglie che separano le Alpi centrali dalle Alpi Meridionali.
Le Prealpi e le Alpi, pertanto, sono caratterizzate da discontinuità tettonica, con bordi di sottoscorrimento e di estensione e sono incise da numerose faglie. Per questo ultimamente le aree di Parma e di Verona, collocate sul bordo settentrionale e occidentale della Pianura Padana, sono state interessate da una serie di movimenti sismici.
Per comprendere la dinamica che genera i terremoti al confine tra le paleocoste dell'Oceano Tetide e un di un lembo del suo antico bacino, oggi occupato dalla Pianura padana e appartenente alla placca adriatica in movimento, è pertanto necessario far ricorso al modello geodinamico delle placche tettoniche, ma per comprendere la sismogenetica è necessario invece far riferimento al modello modulare delle celle geomorfologiche circolari.
Basato sul modulo dell'anello di fuoco del Tirreno meridionale, tale modello si sviluppa in un sistema di tipo frattale, regolato da una geometria impressa naturalmente alla litosfera.
Il centro di ogni cella da cui s'irradia l'energia sismica è costituito da luoghi composti da minerali buoni conduttori e gli epicentri su cui si scarica quell'energia sono invece i punti periferici della cella, caratterizzati da minerali a limitata conduzione magnetica.
La variabilità di quei luoghi dipende dalla diversa configurazione litica del territorio, composta da sedimenti friabili oppure da materiali rocciosi compatti. Questi possono essere giustapposti in blocchi adiacenti poco o molto resistenti alle spinte sismiche che tendono a frammentarli.
A generare l'energia sismica nel versante nord della Pianura padana che interessa il territorio veronese è l'elettromagnetismo proveniente dal sottosuolo nell'area di Monte Baldo, la cui altura bilancia la depressione del bacino lacustre del Garda.
Nel versante sud-ovest è quello irradiato dal monte Alpe di Succiso, emerso dal fondo dell'Oceano Tetide, che scarica energia sismica nel territorio ligure e nel parmense, già solcato da numerose faglie.
Nel versante di sud-est della Pianura padana è invece il Monte Tezio, che scarica la sua energia sismica sull'area di Forlì, il centro che si affaccia sulla paleocosta sud-orientale dell'Oceano Tetide.
Il Monte Tezio è il luogo geo-mitologico che ricorda anche nel nome la sua connessione con l'antico oceano, che scomparve per la compressione dovuta a quel titanico scontro remoto della placca europea con quella africana, che otto milioni di anni fa la sovrastò generando molte catene montuose, come i Pirenei, le Alpi italiane e le Alpi Dinariche.

di Marisa Grandi

Fonte:

http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/dinamiche-geologiche-e-terremoti-in-italia.php

 

 

Terremoti e Maremoti

di Massimo Marinelli


Nel ciclo di conferenze tenuto da Rudolf Steiner

a Parigi, nel 1906, dal titolo

“I vulcani, i terremoti e la volontà umana”,

ci viene rivelato il mistero

della struttura spirituale interna della Terra.

 

Catastrofi naturali come responsabilità morale Rudolf Steiner

Catastrofi Naturali

come responsabilità morale.
L'agire della moralità umana

sulla natura.

di Rudolf Steiner
Le catastrofi naturali non sono frutto del caso, sono un monito per l'uomo affinché si desti e prenda coscienza del fatto che gli eventi di natura sono conseguenza dell'operare umano incentrato nel proprio egoismo. Si possono evitare dunque ed è compito di ognuno. Un cammino individuale e sociale insieme.


Come tutti i Pianeti e tutti i Soli, la Terra è un Essere vivente, dotato di un organismo interno, indispensabile alle sue funzioni ed al suo ruolo nel Cosmo. Essa è suddivisa in nove strati sovrapposti, di cui gli otto strati interni alla crosta terrestre rappresentano, in un certo modo, gli organi fisiologici del nostro pianeta, da cui emana e da cui dipende la sua vita, ed il nono, quello più superficiale, è lo strato solido, dove vive l’uomo.
Gli elementi che compongono gli strati interni sono semiliquidi e gassosi e risiedono nel centro della Terra, dove vengono raccolte

tutte le forze dell’egoismo umano.
Quanto più l’umanità vive in uno stato egoistico, tanto più i primi tre livelli centrali accumulano forze negative, che vanno a preparare eruzioni vulcaniche, terremoti e maremoti.
Questo perché la Terra Spirituale

deve manifestare la sua reazione

ai pensieri egoici, di odio e di lotta

che l’umanità esprime.
Nella seconda terna di strati, quella del fuoco, si preparano gli elementi della Terra interna per l’esplosione dei fenomeni in superficie.
Nel settimo strato, quello della coscienza inversa, tutto si trasforma nel suo contrario, per cui quello che viene dipinto come bene, ma che in verità è male (guerre dichiarate per una finta giusta causa, oppure esercizio del potere finalizzato al controllo globale dell’umanità) si manifesta in una forma distruttiva che raggiunge il suo apice nell’ottavo strato, denominato

della vita negativa o della morte (lo Stige dei greci),

prima di esplodere in superficie.
Questa visione spirituale, che ci fa capire il parallelismo tra il fuoco cosmico e le passioni umane, il loro intimo legame, la loro reciproca azione e le formidabili reazioni, getta un nuovo fascio di luce su gli ultimi eventi.

Molti storici hanno constatato che le grandi crisi della storia (Guerre, rivoluzioni, catastrofi sociali) sono quasi sempre accompagnate e seguite da cataclismi tellurici.
Le passioni umane agiscono magneticamente sul fuoco interno della Terra, e questo, scatenandosi, alimenta le passioni dell’uomo.

Così il fuoco, destinato a produrre la vita,

genera, attraverso la volontà umana, il male.


Bisogna però considerare alcuni elementi positivi: l’egoismo dell’uomo serve per sviluppare la sua individualità e questo periodo di grandi conflitti interiori e di grande disordine ambientale è stato ampiamente previsto nei piani divini, poiché dalla individualità deve rinascere l’evoluzione spirituale.

Le catastrofi, come lo tsunami, non sono altro

che il naturale processo dello sviluppo

spirituale della Terra e dell’uomo.
Coloro che periscono durante un terremoto - ci rivela Steiner - sono benedetti da Dio, poiché la loro azione è equiparata ad un sacrificio ed il loro Karma viene,

in larga parte, estinto.
Coloro che nascono sotto un terremoto assumono su di sé il karma che dovràsvilupparsi.

Non tutto il male viene per nuocere, dunque.
In questi tempi occorre saper discernere,

più che in passato!
Non sempre ciò che ci vien dipinto come un aiuto per l’umanità in realtà è tale e non sempre ciò che ci appare come tragedia

è cosi percepito agli occhi di Dio!

di Massimo Marinelli

Fonte:

http://www.astronavepegasus.it/

 

 

21 dicembre 2012:

fine del mondo

o nuovo inizio?

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Le cinque ere Maya

La Profezia dei Maya

2012 Il mondo non finirà

I cambiamenti del 2012:

realtà o illusione? D.Icke

2012: dove andare?

 2012: e noi cosa

possiamo fare?

La precessione degli equinozi

Pianeta X Nibiru Tempeste solari

La Terra cambia frequenza

2012 Nostradamus

Inversione dei poli magnetici

Spostamento

dell'asse terrestre

Risvegliarsi al punto zero

Finirà il mondo nel 2012?

Il cambiamento è già in atto

Cintura fotonica,

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Riscaldamento Globale

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