Dinamiche geologiche e terremoti in Italia
di Marisa Grande
I precari equilibri geologici dell'Italia dipendono dalle
interazioni dinamiche tra la placca europea e la placca africana,
che continuano a collidere sin dalle ere geologiche remote, durante
le quali hanno dato il via all'orogenesi delle catene montuose
delle
Alpi e degli Appennini.
Dal modello elaborato per studiare il comportamento cinematico delle
due placche continentali risulta che quella africana si muove in
modo frontale, con un lieve orientamento in direzione nord-est,
verso quella euroasiatica, che le oppone resistenza da nord-ovest.
Il fronte di separazione interessa longitudinalmente tutto il
territorio italico, poiché la placca europea occupa il versante
ovest dello stivale e la microzolla adriatica, già propaggine della
placca africana,
il versante est, la Pianura padana e le Prealpi.
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Placca Europea
Placca Africana
|
Mappa Sismica dell'Italia |
La placca europea spinge verso est le zolle tettoniche minori che le
appartengono, quali l'iberica e la tirrenica, a causa della spinta
che riceve sul suo versante occidentale dall'espansione della
dorsale atlantica, che nel suo moto estensivo comprime le placche
oceaniche adiacenti, generando terremoti a catena nel mondo.
La placca africana, interessata dalla spinta impressa dal tratto
meridionale della stessa dorsale atlantica, mette in moto anche la
zolla ionico-adriatica, che corrisponde ad una sua remota propaggine
staccatasi dalla placca-madre sette milioni di anni fa.
Nella sua estensione verso nord-ovest la zolla adriatica comprime la
catena degli Appennini situata ad ovest, la catena delle Alpi
Dinariche ad est sul versante orientale dell'Adriatico e,
comprendendo tutta la Pianura padana, spinge verso nord l'arco della
catena delle Alpi orientali e centrali.
Raggiunte la Alpi occidentali, con un movimento che si svolge
intorno ad un polo situato nel bacino ligure occidentale, ripiega in
direzione sud. Tale rotazione antioraria della zolla adriatica è
attiva da due milioni di anni ed è dovuta alla resistenza opposta al
suo moto dalla più stabile area continentale europea, che la spinge
da nord-ovest. In tal modo l'adriatica finisce per esercitare
anch'essa una spinta verso sud-est, agendo proprio nella direzione
opposta a quella della placca africana, da cui prende comunque
origine il suo moto e imprimendo anche all'Italia il suo moto di
rotazione antiorario.
La zolla tirrenica, sottoposta alle sollecitazioni provenienti da
tutte le direzioni, ammortizza le spinte maggiori attraverso il
vulcanismo sottomarino e di superficie che interessa il Tirreno
meridionale e che rappresenta la valvola di sfogo dell'energia
termica ed elettromagnetica concentrate su di essa.
I vulcani che si aprono in superficie sono collocati sul bordo del
territorio italico meridionale, dislocati in un arco di terre emerse
che comprende la Sicilia, la Calabria e la Campania. Insieme ai
vulcani marini Ustica e Vavilov, quelli continentali formano un
sistema ad anello di fuoco in espansione, il cui centro risiede nel
vulcano sottomarino Marsili.
Il Marsili, con le sue dimensioni di chilometri 70 x 40, corrisponde
ad una dorsale che fa assumere al Tirreno le caratteristiche di un
oceano. Con il suo orientamento da sud-ovest verso nord-est, il
lungo vulcano indica direzione ed entità di scorrimento del Tirreno
meridionale, che si espande in misura maggiore rispetto al Tirreno
settentrionale.
La Sicilia, la Calabria, la Campania, appartenenti alla placca
europea e disposte ad arco intorno al bacino tirrenico, sono anche
aree sismiche già colpite da terremoti di elevata magnitudo, come
quelli di Nicastro nel 1636, di Messina nel 1908 e dell'Irpinia nel
1980.
L'Italia centrale rappresenta invece un fronte roccioso alquanto
stabile, che oppone resistenza alle spinte e controspinte delle
placche grandi e piccole, fino a quando, però, l'accumulo di energia
sismica non è tale da provocare le aperture di nuove faglie o da
prolungare quelle preesistenti, come la faglia di Paganica,
responsabile del terremoto che ha colpito L'Aquila nel 2009.
Il confine tra le due zolle europea e adriatica passa a nord della
Pianura Padana, area appartenente alla zolla adriatica e composta
dai sedimenti del remoto fondale dell'Oceano Tetide e da quelli
alluvionali del Po e dei suoi affluenti. Tale lineamento tettonico,
detto Linea Periadriatica, si estende per 1000 chilometri e presenta
un sistema di faglie che separano le Alpi centrali dalle Alpi
Meridionali.
Le Prealpi e le Alpi, pertanto, sono caratterizzate da discontinuità
tettonica, con bordi di sottoscorrimento e di estensione e sono
incise da numerose faglie. Per questo ultimamente le aree di Parma e
di Verona, collocate sul bordo settentrionale e occidentale della
Pianura Padana, sono state interessate da una serie di movimenti
sismici.
Per comprendere la dinamica che genera i terremoti al confine tra le
paleocoste dell'Oceano Tetide e un di un lembo del suo antico
bacino, oggi occupato dalla Pianura padana e appartenente alla
placca adriatica in movimento, è pertanto necessario far ricorso al
modello geodinamico delle placche tettoniche, ma per comprendere la
sismogenetica è necessario invece far riferimento al modello
modulare delle celle geomorfologiche circolari.
Basato sul modulo dell'anello di fuoco del Tirreno meridionale, tale
modello si sviluppa in un sistema di tipo frattale, regolato da una
geometria impressa naturalmente alla litosfera.
Il centro di ogni cella da cui s'irradia l'energia sismica è
costituito da luoghi composti da minerali buoni conduttori e gli
epicentri su cui si scarica quell'energia sono invece i punti
periferici della cella, caratterizzati da minerali a limitata
conduzione magnetica.
La variabilità di quei luoghi dipende dalla diversa configurazione
litica del territorio, composta da sedimenti friabili oppure da
materiali rocciosi compatti. Questi possono essere giustapposti in
blocchi adiacenti poco o molto resistenti alle spinte sismiche che
tendono a frammentarli.
A generare l'energia sismica nel versante nord della Pianura padana
che interessa il territorio veronese è l'elettromagnetismo
proveniente dal sottosuolo nell'area di Monte Baldo, la cui altura
bilancia la depressione del bacino lacustre del Garda.
Nel versante sud-ovest è quello irradiato dal monte Alpe di Succiso,
emerso dal fondo dell'Oceano Tetide, che scarica energia sismica nel
territorio ligure e nel parmense, già solcato da numerose faglie.
Nel versante di sud-est della Pianura padana è invece il Monte Tezio,
che scarica la sua energia sismica sull'area di Forlì, il centro che
si affaccia sulla paleocosta sud-orientale dell'Oceano Tetide.
Il Monte Tezio è il luogo geo-mitologico che ricorda anche nel nome
la sua connessione con l'antico oceano, che scomparve per la
compressione dovuta a quel titanico scontro remoto della placca
europea con quella africana, che otto milioni di anni fa la sovrastò
generando molte catene montuose, come i Pirenei, le Alpi italiane e
le Alpi Dinariche.
di Marisa Grandi
Fonte:
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/dinamiche-geologiche-e-terremoti-in-italia.php
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Terremoti e Maremoti
di Massimo
Marinelli
Nel ciclo di conferenze tenuto da Rudolf Steiner
a Parigi, nel
1906, dal titolo
“I vulcani, i terremoti
e la volontà umana”,
ci viene rivelato il mistero
della
struttura spirituale interna della Terra.
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Catastrofi Naturali
come responsabilità morale.
L'agire della moralità umana
sulla natura.
di
Rudolf Steiner
Le catastrofi naturali non
sono frutto del caso, sono un monito per l'uomo affinché
si desti e prenda coscienza del fatto che gli eventi di
natura sono conseguenza dell'operare umano incentrato
nel proprio egoismo. Si possono evitare dunque ed è
compito di ognuno. Un cammino individuale e sociale
insieme. |
Come tutti i Pianeti e tutti i Soli, la Terra è un Essere vivente,
dotato di un organismo interno, indispensabile alle sue funzioni ed
al suo ruolo nel Cosmo. Essa è suddivisa in nove strati sovrapposti,
di cui gli otto strati interni alla crosta terrestre rappresentano,
in un certo modo, gli organi fisiologici del nostro pianeta, da cui
emana e da cui dipende la sua vita, ed il nono, quello più
superficiale, è lo strato solido, dove vive l’uomo.
Gli elementi che compongono gli strati interni sono semiliquidi e
gassosi e risiedono nel centro della Terra, dove vengono raccolte
tutte le forze dell’egoismo umano.
Quanto più l’umanità vive in uno stato egoistico, tanto più i
primi tre livelli centrali accumulano forze negative, che vanno a
preparare eruzioni vulcaniche, terremoti e maremoti.
Questo perché la Terra Spirituale
deve manifestare la sua reazione
ai pensieri egoici, di odio e di lotta
che l’umanità esprime.
Nella seconda terna di strati, quella del fuoco, si preparano
gli elementi della Terra interna per l’esplosione dei fenomeni in superficie.
Nel settimo strato, quello della coscienza inversa, tutto si
trasforma nel suo contrario, per cui quello che viene dipinto come
bene, ma che in verità è male (guerre dichiarate per una finta
giusta causa, oppure esercizio del potere finalizzato al controllo
globale dell’umanità) si manifesta in una forma distruttiva che
raggiunge il suo apice nell’ottavo strato, denominato
della
vita negativa o della morte (lo Stige dei greci),
prima di esplodere
in superficie.
Questa visione spirituale, che ci fa capire il parallelismo tra il
fuoco cosmico e le passioni umane, il loro intimo legame, la loro
reciproca azione e le formidabili reazioni, getta un nuovo fascio di
luce su gli ultimi eventi.
Molti storici hanno constatato che le
grandi crisi della storia (Guerre, rivoluzioni, catastrofi sociali)
sono quasi sempre accompagnate e seguite da cataclismi tellurici.
Le passioni umane agiscono magneticamente sul fuoco interno della
Terra, e questo, scatenandosi, alimenta le passioni dell’uomo.
Così
il fuoco, destinato a produrre la vita,
genera, attraverso la
volontà umana, il male.
Bisogna però considerare alcuni elementi positivi: l’egoismo
dell’uomo serve per sviluppare la sua individualità e questo periodo
di grandi conflitti interiori e di grande disordine ambientale è
stato ampiamente previsto nei piani divini, poiché dalla
individualità deve rinascere l’evoluzione spirituale.
Le catastrofi, come lo tsunami, non sono altro
che il
naturale processo dello sviluppo
spirituale della Terra e dell’uomo.
Coloro che periscono durante un terremoto - ci rivela Steiner - sono
benedetti da Dio, poiché la loro azione è equiparata ad un
sacrificio ed il loro Karma viene,
in larga parte, estinto.
Coloro che nascono sotto un terremoto assumono su di sé il karma che
dovràsvilupparsi.
Non tutto il male viene per nuocere, dunque.
In questi tempi occorre saper discernere,
più che in passato!
Non sempre ciò che ci vien dipinto come un aiuto per l’umanità in
realtà è tale e non sempre ciò che ci appare come tragedia
è cosi
percepito agli occhi di Dio!
di Massimo Marinelli
Fonte:
http://www.astronavepegasus.it/
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